Thursday, November 23, 2006

 
Vestirsi di Umiltà

Non è tempo più delle presunzioni e delle vanità
davanti alla morte,bisogna vestirsi di umiltà,
non di tristezza ostinata a volte violenta,
ma con una serenità remissiva,quasi angelica.
Prostrarsi in ginocchio per punire la nostra superbia,
ritirarsi in devozione per rispetto all’umiltà.

Raccogliere le briciole di pane
e fare in modo che non vadano perdute;
allora al disopra dei nostri vestiti
si vedrà un viso timido e puro della fanciullezza,
si da rivelare la voce velata, intima dell’anima.
Far da guida ai spiriti gelosi e turbati,
curare le loro pene,come fossimo mamme e infermiere;
rimanere sempre con loro nell’affetto e nella stima…
Siano essi taciturni,solitari,
troppo eruditi, dotti da Inquisizione;
increduli,tribolati,rassegnati, perditempo,o stolti,
assistere chi è consacrato prematuramente alla morte.
Non nascondersi,ma correre premurosamente
verso coloro che soffrono,per non lasciarli soli
e cullarli con affetto.

Far pratica di pietà e raccogliere
i trovatelli,i perduti,i pellegrini;
soccorrere gli ammalati e i poveri,
aiutarli a sopportare la povertà,
i miseri sollevarli dalla spietata miseria,
accompagnata,spesso,dal disprezzo,
dagli scherni,dalle villanie,dalla fame,
dalla sete,dalle ingiurie ,dalle stragi…
senza cercar gloria e onore umano;
eleggere a propria la povertà,con vera e perfetta pazienza,
bandire la superbia in serena umiltà.

Leopold Persidi Roma.03-06-2006

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