Saturday, November 25, 2006

 
RITA da CASCIA*

La gemma dell’Umbria,Santa degli impossibili,
provata dalle tragedie personali della vita;
malgrado le sue suppliche, fu per tre volte respinta
dal monastero di Santa Maria Maddalena;
di notte,furtiva,entrò in volo dentro le mura
ove rimase per quarant’anni.
Si dedicò alla preghiera,ai poveri,agli ammalati,
scese sempre in campo a fianco dei bisognosi.
La sera di un Venerdì Santo sopportò le lacerazioni
della corona di spine sulla fronte,
sentì nella sua carne i patimenti di Gesù
e accettò eroicamente, il dolore con serenità.

Capace di sconfinata pietà,
perdonò chi le procurò tanto dolore,
mite sola con il cuore straziato
si dedico alle opere di misericordia
servendo il prossimo con umile generosità.
Dove non ci sono più speranze
la sua intercezione risolve;
viene accolta come dono della provvidenza
la piccola che assaporò il miele
portato in bocca dalle api.

I suoi furono giorni di un secolo tragico,
con lotte fratricide,pestilenze carestie,
devastazioni di eserciti invasori,
sempre presente la violenza delle faide,
che aggredirono la vita di Rita.
Madre adorabile,moglie e vittima del suo sposo,
non passò i suoi giorni a piangere,
ma a lottare con fermezza per la pace
e affrontare il covo di vipere che imperavano.

La Santa della spina,la Santa della rosa bianca
che fiorì in pieno inverno in mezzo alla neve.
Api bianche sulla sua culla,
api nere sul suo letto di morte.
La Santa dai miracoli imprevedibili,
logorata dalle fatiche,dalle sofferenze si spense
e le campane,da sole,suonarono a festa,
annunciando il suo ingresso al cielo.

Leopold Persidi Roma. 14-10-2006

*Nata intorno al 1381 (forse a Ottobre)
Morta il 22-05-1455

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