Thursday, November 23, 2006

 
POVERTA’

Ero privo di un’ala,
mi è stato fatto un dono,per volare più in alto
e da lassù ho visto le più nere miserie.
A voi che ne avete colpa vi vieteranno di entrare,
vi scacceranno e vi lasceranno all’agghiaccio
fuori dalle porte delle case,come voi avete fatto
a tutte le povere creature.
In quanto a me è più difficile allontanarmi dall’onestà,
che far retrocedere il sole nel suo cammino,
e se la verità è morta prima di me,
resto ad essa rispettoso perché non so mentire.
Ero per povertà cencioso tra i cenciosi,
stracciato tra i straccioni,bisognoso tra bisognosi;
rasentavo l’indigenza.Era la guerra!
Tutto era bene accetto per fame,
le paure toglievano il sonno e non ti permettevano di sognare.
Ho attraversato il mondo della morte e son tornato tra voi;
vengo da un luogo sconosciuto
dove le nostre regole non sono valide.
Vorrei vivere nel regno delle premonizioni,
nella imperturbabilità, in una soave calma dello spirito;
anche quando imperversano su di me,le furie
e l’incrudelire delle offese.
Potrei ubriacarmi per affrontare il peggio,
ma per mia natura resto sempre sobrio e savio.
E’ stato scritto:
< che compiacersi dei mali dei nostri simili è crudeltà,
rivelarne i difetti è malignità,
riportare i fatti e i discorsi dell’amico per nuocergli,è perfidia >.

Leopold Persidi Roma.26-11-2005

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