Thursday, November 23, 2006

 
POVERI SVENTURATI

Non sono un nuovo messia,ma l’indesiderato!
A schiera si riuniscono in lacrime e chiedono la carità,
alcuni in preghiera,altri piangono in silenzio senza far rumore
una moltitudine che soffre e non fa parte dei cavalieri di dio,
ma di una molteplice folla di poveri sventurati,
che espiano in questo luogo,i peccati loro e degli altri.
Altrove si muovono come torme invasate
tormentati dalla fame,dalle malattie,
da ogni sorta di privazioni;
senza credo e senza meta,vagano come anime disperate
alla ricerca di un graticcio ove riposare il capo,
poi dormire e sognare di aver mangiato a sazietà;
forse è bello così morire,sazi di nulla,
non svegliarsi più da si lieto sonno
e portarsi con se le orme dell’estremo bisogno.
Il mondo li ha catturati come preda e gli ha tolto tutto!
Le promesse son diventate pene perpetue,
causate e volute da coloro che predicano la santa povertà;
mentre,ipocritamente, vivono nella prosperità
e opulenza senza ritegno.
Si sono dissolte,la carità,l’amore,la pietà,la misericordia;
si vive senza pace e senza concordia.
E’ la sollecitudine di molti ad arraffare tutto,
anche il poco di coloro che non hanno più nulla,
gelosi, persino, della precarietà. Ingordigia!
A nessuno importa del sermone di colui ch’è nei cieli
e si dice,che si prende cura di tutti…
In realtà nessuno si prende cura dei miseri,
se non quelli che finiscono di spogliarli.
E’un esercito d’ipocriti,pochissimi sono gli eletti.
Tutto si risolve qui!
Non c’è nessuno e nulla di là che ci aspetta.
Tutto qui si determina in questo mondo
piccolo,piccolo abitato da uomini gnomi.

Leopold Persidi Roma.26-11-2005

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