Thursday, November 23, 2006

 
MARIA di MAGDALA

Impolverarsi da giovane nella mondanità,
poi d’adulti ricorrere alla penitenza
e gareggiare con i santi nell’amore.
Profumare come fossi cosparso di olio di “nàrdo”
e avere accanto la sublime redenta,
Maria Maddalena,che tanto amò.
Predilezione per questa santa che si donò tutta a Cristo,
quando pianse ai suoi piedi.
Dolcezza d’amore,
la vedova bella,ma tanto infelice;
la vedova,a ritroso,in mezzo ai corteggiatori;
affascinante nelle vesti di seta,
all’ombra dei palmiri di “Magdala”,
lungo le tranquille rive del lago
nelle sieste calde e prolungate.
E’ la storia di questa madre,
il tempo in cui gustava il frutto del piacere.
Impugnò la lotta con il suo spirito peccatore:
Tra spine,molèstie,tribolazioni,
si elevò a santità per penitenza e per amore.
Come acqua tremula nei riflessi del cielo,
fu la prima volta che Maddalena s’incontro con Gesù,
lo vide arrivare su d’una barca
con i capelli intorno alle spalle e la veste
color del melograno in fiore.
Confusa tra una folla di gente
che era venuta a sentirlo,l’ascoltò
e da quel giorno non lo lasciò più.
Lo seguì convinta, che avrebbe riscattata
la sua verginità perduta e ridonato la purezza.
Immaginare Maria in una landa sconfinata:
cielo e sabbia senza un filo d’ombra
ne un cespuglio d’erba,o una goccia d’acqua.
Immagine della sofferenza, della penitenza,
che si nutre di solo cibo spirituale,
che diventa sublimazione,elevazione di gioia,
soavità dell’anima da sentirne e provare gli affetti.

Leopold Persidi Roma.01-06-2006

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