Saturday, November 25, 2006
Le Fasi
Dalla Semina,alla Germinazione,al Raccolto, Pag.1
alla Conservazione del Grano,
Nei Dodici Mesi dell’Anno.
SETTEMBRE
Ha inizio un nuovo ciclo della natura,la semina.
Per il futuro raccolto,
si sceglie il miglior seme ,la migliore terra.
I granai sono vuoti,i frutti scarseggiano,
le campagne sono aride e spoglie.
La natura ancora sterile
si prepara ad una nuova vita
rimuovendo ogni residuo del passato.
OTTOBRE
Termina la fase statica della natura,
ha inizio la semina paragonata ad una sepoltura.
I principi dell’aggressività vitale dimostrano,
che la morte ha in seno una nuova vita.
L’avventura del seme sotto le zolle è sconvolgente,
è l’inizio di una nuova fase che lo porterà,
all’esplosione primaverile.
NOVEMBRE
Inizio della germinazione,le zolle che lo ricoprono
non hanno più l’aspetto di una tomba
ma di un grembo materno,un rifugio protettivo,
che accoglie il miracolo della metamorfosi.
Il movimento vorticoso delle cellule del seme,
permette lo sviluppo della prossima pianticella;
si avrà un movimento fisico,
un’insieme di adattamento all’ambiente
e un desiderio di stabilità.
DICEMBRE
E’ il periodo della stasi invernale.
Il seme sepolto affronta il periodo più difficile
e lotta per difendersi dal gelo mortale.
E’ il periodo che la natura non si concede a pietà,
con la sua durezza.
Il seme appare misantropo e determinato,
con una forte dedizione di sopravvivere,
dal peso di solitudine imposto dalla natura.
Leopold Persidi Roma.31-07-2006
GENNAIO Pag.2
Il seme subisce la metamorfosi con il massimo sforzo,
con una esaltazione definitiva e palese.
Affondano le radici nella terra
con spirito di adattamento
e la pianticella gioiosamente cresce;
appare incerta e morbida,
ma la sua forma si adatterà al tempo.
FEBBRAIO
Ultima fase della vita sotterranea,
la pianticella ha raggiunta la volontà
per adattarsi alla superficie.
Anche se il grembo terrestre la protegge,
si ha il distacco dalla madre;
questa volontà si acuisce al massimo
sino a captare le minacce esterne
e sviluppare il meccanismo di difesa.
La protezione affettiva della natura,
fa assumere alla pianticella forme più morbide.
MARZO
Inizio della primavera,
Gli steli di grano spuntano rigogliosi nei campi
e le gemme negli alberi.
La natura è condizionata
per il grande slancio verso la vita,
da fermenti condizionatori.
Lo sforzo che ogni germoglio compie,
nel rompere la zolla di terra o dei rami,
richiede sempre audacia e aggressività.
È una sconfinata fiducia nella conquista del futuro.
APRILE
Periodo primaverile della riproduzione.
La natura è vincolata dalla necessità
di un procreare senza irruenza,
perché dannosa alla fase vegetativa.
Si riscontra un positivo adattamento
nell’adeguarsi all’ambiente naturale,
per assicurarsi il futuro delle prossime creature.
Leopold Persidi Roma.02-08-2006
MAGGIO Pag3
La primavera è al suo apice.
I frutti fanno la loro comparsa.
Tutta la natura ormai feconda,
si concede una pausa
nelle splendore della primavera.
Si vedono i frutti prendere forma,
abbiamo in questo momento di stasi,
una natura adolescente e inquieta
legata all’ambiente natale,
ma non smaniosa di raggiungere grandi spazi.
GIUGNO
Si conclude la fase vegetale,
è il mese dei frutti maturi.
La natura si sente appagata
ed esprime il massimo carattere ricettivo.
E’ tempo di mietitura
e mentre le messi sono stroncate dalla falce,
l’ultimo pensiero correrà al passato,
all’agonia del mondo vegetale,
che già si aspetta, ad assicurare, una nuova fertilità.
LUGIO
Apice del ciclo estivo,
la stagione raggiunge la piena maturità.
Simbolo della prosperità e del benessere,
i granai sono pieni.
Si ha una visione fiduciosa senza calcoli e cautele,
si è certi di non correre rischi,
si naviga nella generosa opulenza
offerta dalla natura benevola.
AGOSTO
Attenta valutazione e conservazione del raccolto.
La natura è al massimo della sua aridità,
si chiude in un’inerzia avversa
ad ogni possibile avventura,
la natura è in esilio.
Leopold Persidi Roma 04-08-2006
Dalla Semina,alla Germinazione,al Raccolto, Pag.1
alla Conservazione del Grano,
Nei Dodici Mesi dell’Anno.
SETTEMBRE
Ha inizio un nuovo ciclo della natura,la semina.
Per il futuro raccolto,
si sceglie il miglior seme ,la migliore terra.
I granai sono vuoti,i frutti scarseggiano,
le campagne sono aride e spoglie.
La natura ancora sterile
si prepara ad una nuova vita
rimuovendo ogni residuo del passato.
OTTOBRE
Termina la fase statica della natura,
ha inizio la semina paragonata ad una sepoltura.
I principi dell’aggressività vitale dimostrano,
che la morte ha in seno una nuova vita.
L’avventura del seme sotto le zolle è sconvolgente,
è l’inizio di una nuova fase che lo porterà,
all’esplosione primaverile.
NOVEMBRE
Inizio della germinazione,le zolle che lo ricoprono
non hanno più l’aspetto di una tomba
ma di un grembo materno,un rifugio protettivo,
che accoglie il miracolo della metamorfosi.
Il movimento vorticoso delle cellule del seme,
permette lo sviluppo della prossima pianticella;
si avrà un movimento fisico,
un’insieme di adattamento all’ambiente
e un desiderio di stabilità.
DICEMBRE
E’ il periodo della stasi invernale.
Il seme sepolto affronta il periodo più difficile
e lotta per difendersi dal gelo mortale.
E’ il periodo che la natura non si concede a pietà,
con la sua durezza.
Il seme appare misantropo e determinato,
con una forte dedizione di sopravvivere,
dal peso di solitudine imposto dalla natura.
Leopold Persidi Roma.31-07-2006
GENNAIO Pag.2
Il seme subisce la metamorfosi con il massimo sforzo,
con una esaltazione definitiva e palese.
Affondano le radici nella terra
con spirito di adattamento
e la pianticella gioiosamente cresce;
appare incerta e morbida,
ma la sua forma si adatterà al tempo.
FEBBRAIO
Ultima fase della vita sotterranea,
la pianticella ha raggiunta la volontà
per adattarsi alla superficie.
Anche se il grembo terrestre la protegge,
si ha il distacco dalla madre;
questa volontà si acuisce al massimo
sino a captare le minacce esterne
e sviluppare il meccanismo di difesa.
La protezione affettiva della natura,
fa assumere alla pianticella forme più morbide.
MARZO
Inizio della primavera,
Gli steli di grano spuntano rigogliosi nei campi
e le gemme negli alberi.
La natura è condizionata
per il grande slancio verso la vita,
da fermenti condizionatori.
Lo sforzo che ogni germoglio compie,
nel rompere la zolla di terra o dei rami,
richiede sempre audacia e aggressività.
È una sconfinata fiducia nella conquista del futuro.
APRILE
Periodo primaverile della riproduzione.
La natura è vincolata dalla necessità
di un procreare senza irruenza,
perché dannosa alla fase vegetativa.
Si riscontra un positivo adattamento
nell’adeguarsi all’ambiente naturale,
per assicurarsi il futuro delle prossime creature.
Leopold Persidi Roma.02-08-2006
MAGGIO Pag3
La primavera è al suo apice.
I frutti fanno la loro comparsa.
Tutta la natura ormai feconda,
si concede una pausa
nelle splendore della primavera.
Si vedono i frutti prendere forma,
abbiamo in questo momento di stasi,
una natura adolescente e inquieta
legata all’ambiente natale,
ma non smaniosa di raggiungere grandi spazi.
GIUGNO
Si conclude la fase vegetale,
è il mese dei frutti maturi.
La natura si sente appagata
ed esprime il massimo carattere ricettivo.
E’ tempo di mietitura
e mentre le messi sono stroncate dalla falce,
l’ultimo pensiero correrà al passato,
all’agonia del mondo vegetale,
che già si aspetta, ad assicurare, una nuova fertilità.
LUGIO
Apice del ciclo estivo,
la stagione raggiunge la piena maturità.
Simbolo della prosperità e del benessere,
i granai sono pieni.
Si ha una visione fiduciosa senza calcoli e cautele,
si è certi di non correre rischi,
si naviga nella generosa opulenza
offerta dalla natura benevola.
AGOSTO
Attenta valutazione e conservazione del raccolto.
La natura è al massimo della sua aridità,
si chiude in un’inerzia avversa
ad ogni possibile avventura,
la natura è in esilio.
Leopold Persidi Roma 04-08-2006