Saturday, November 25, 2006

 
Il Figlio Oltraggiato

Di là da venire,già ero presente,
per portarti il mio conforto e dividere
le tue innumerevoli,ingiustificate,sofferenze
e la somma delle crudeltà non meritate.
Ero in viaggio,a ritroso,nel tempo,
per venirti ad asciugare il sangue delle tue piaghe.
Efferata,crudele,spietatezza degli uomini,
vederti così flagellato sotto il peso della croce,
accompagnato dall’ipocrisia del Sinedrio
e dalle urla invettive della plebe di Barabba.
Io non ero tuo padre,ma sentivo che tu eri il figlio,
che intensamente soffriva e cedeva
sotto i colpi della flagellazione.
Indignato urlavo e dicevo:
“dov’è il tuo padre celeste,perché non viene a sostituirti
ed affrontare tutti i tuoi tormenti e
imbrattarsi le sue vesti ,immacolate, del tuo sangue”.
Oh misero figlio tra i miseri! Sei rimasto solo
a sopportare le pene di tutti,perdonando
gl’indegni,che ti hanno condannato.
E’ bastato non nulla,coloro che ti seguivano festosi,
nel supplizio,ti hanno rinnegato,
lasciando che tu portassi il peso del calvario.
Tanto valeva che rivolgessi il tuo amore
alle altre creature del creato,loro non ti condannavano
come,infamandoti, hanno fatto i tuoi simili.

Io chi sono per dire e osare tanto?Nessuno!
Sono un padre che vuol condividere le pene
di un suo figlio “sofferto” da sempre.
Chi è quel padre,che vedendo suo figlio in spietate condizioni,
e nel porgergli l’aiuto,viene bruscamente allontanato,
affranto,angosciato non piange e si dispera?
A Giuseppe,umiliato,hanno commissionata la croce!
Raccapricciante rappresentazione del dolore,
che coinvolge un’ umanità degenere perpetuata nei secoli
e scrive la storia negativa dell’uomo.

Leopold Persidi Roma.15-06-2006

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