Monday, May 01, 2006

 
Sempre più Solo

Ritrovarsi solo, lacero e sporco,
esser tacciato come pazzo
immerso nella fame,nel bisogno terminale
privo ormai di dignità e il diritto al rispetto,
perché a torto,considerato un folle da incatenare…
Qui si consuma l’astio dell’invidia, dell’avidità “dei prossimi”
che infieriscono con violenza su chi è rimasto spoglio
non per ingenuità,ma per scelta.
Si fa avanti il disprezzo, l’ironia,la meschinità,la malvagità
la mal celata falsità di quelli che tu credevi tuoi amici
e la vendetta degli ignobili rancorosi,
figli malanimi,del livore e dell’astio.
Ricco di povertà trangugio gli avanzi che mi porgono
e lo faccio con gioia, anche se accompagnati
dal disprezzo e dalla superbia stizzosa;
cosi facendo vinco tutte le resistenze,
anche quelle che vengono da me.
Tutti i giorni vengono a trovarmi la fame,
il freddo,le violenze,le paure,
ed è più frequente la visita della sorella morte.
Non faccio altro che raccogliere le spoglie dei miei piccoli amici.
Attraverso i secoli ho guadato un fiume di sangue,
ho visto lo sterminio totale, la peste-micidiale
che tutti annullava,non segni di vita per seppellire i morti.
Nel frattempo nel negativo estremo,io vivo
e raccolgo le spoglie dei miei piccoli amici
e depongo il mio cuore accanto a loro
che dormono lungo il fiume.

Leopold Persidi Roma. 26-04-2006

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