Monday, April 17, 2006

 
VITTIME

Vittime alla deriva di un fato crudele, spietato
dove ogni via di salvezza è preclusa.
Non ci sono giardini pensili tanto meno paradisi,
ma soltanto inferni e orribili sogni.
Non c’è scampo per i vivi e non tregua per i morti
che non riposano neanche nell’ultima dimora.
Sto raccogliendo per le strade insanguinate
quel che ne resta di poveri figli
straziati senza pietà.
Lacerazioni insanabili,
martoriati per tutto il corpo,ancora vivi,
nei loro occhi si scorge la dolorosa paura
e il bisogno straziante d’aiuto che lacera le viscere.
E’ un’agonia lenta e dolorosa,
sono a loro vicino per pulire le piaghe,
che emanano già il tanfo della morte;
cerco di lenire le loro sofferenze
con sonnifero per placare i tormenti
e con le mie carezze avvicinarli al sospirato riposo.
Negli ultimi istanti storditi, quasi assopiti,
invasi da fremiti,vedo nei loro occhi riflesse le mie lacrime
accomunati piangono di dolore con me.
Sgrido la misericordia che si muova a pietà,
verso queste povere creature e le aiuti a spegnersi,
poiché anch’io vittima nella mia fragilità,
sto per partire sotto i continui colpi della sventura.
E’un separarsi dolorosamente per potersi ritrovare.

Leopold Persidi Roma.31-03-2006

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