Thursday, January 12, 2006

 
Il Giorno delle Tribolazioni

Nessuno ha guardato le mie lacrime,
ma con odio, hanno meditato e fatto del male.
Quelli che erano vicini a me dicevano di amarmi,
spergiuri,si sono messi contro di me.
Il dì della tribolazione mi hanno tenuto
in abominazione e mi hanno abbandonato;
tradito,non mi hanno permesso di fuggire,
in modo ch’io assaporassi di più le sofferenze.
Di notte ho gridato,
invece di aiutarmi mi hanno assalito
lacerando, ancor di più, il mio corpo, la mia anima.
Mi hanno umiliato,diffamato,
per le contrade venduto la mia immagine
come se fossi un losco figuro;
perseguitato,oltre ogni dire,dagli improperi
dell’ oscura miseria di lerci individui.
Ho cercato chi patisse con me e mi consolasse,
tutto è stato vano;
gli iniqui si son scagliati contro di me e aspettano,
ch’io scenda nell’inferno tra i morti.
A chi affidare la mia anima,forse,
all’ombra della speranza finche termini l’iniquità.
Come liberarmi e dare all’obbrobrio coloro
che mi hanno strappato l’anima, sono tanti e forti?
Hanno piegato il mio spirito, fiaccato le mie membra
e fatto cadere nella fossa dei dimenticati.
Non vedrò più l’aurora,
non mi alzerò più prima dell’alba,
sto vedendo l’ultimo tramonto.
E’un giorno senza sole,
aldilà dei cieli mi sono beatamente ritrovato.
Deriso, mortificato,sono stato l’abiezione della plebe,
un’onta per i miei vicini,
che per mia estrema difesa mi hanno temuto.

Leopold Persidi Roma. 05-11-2005

Comments: Post a Comment



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?