Saturday, December 31, 2005

 
AFFLIZIONE

Li ho visti,come immagini della sofferenza,
sporchi e laceri,pieni di dolore.
Li ho raccolti con amore,con dignità
pieno di commozione e di pietà
che si addice ai miseri sventurati.
Ho pulito e curato le loro piaghe
e pian piano convincerli
dell’onestà dei miei sentimenti.
Abbandonati nei cassonetti, nelle discariche
li ho abbracciati,li ho consolati,
hanno preso e fatta loro la mia fiducia
liberandoli dagli estremi disagi
e dall’eterna paura.
Ho sentito il mio cuore palpitare
e l’anima mia morire di gioia.
Ho ritrovato i miei piccoli affini,
per perderci ancora nella serenità.
Cedo la mia vita
per un attimo vissuto con loro,
perché sublimi, perché eterni,
perché ho colto l’attimo che non fugge.
Per amor loro,sento incrostarsi su di me
e pesano,le calunnie,le offese,gli insulti
e mentre risano le piaghe dei miei piccoli figli,
si aprono copiose le mie e non rimarginano,
perché continue,perché ricoperte di sale.
Povere creature chi avrà cura dopo di me?
Chi li accoglierà nei lunghi giorni dell’afflizione.
Mi avvio verso il tramonto
in una desolante solitudine ricca di amarezze.

Leopold Persidi Roma.09-04-2005

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